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Cronista e gli amici di Cuba

Aggiornamento: 25 feb 2021


Essere italiani vuol dire avere grandi possibilità economiche, sociali e di sviluppo personale. Accesso libero all’istruzione, alla sanità, e molto altro. Una economia generale che ci permette di vivere al di sopra della media mondiale. Non tutti lo sanno purtroppo.

Ricordo un giorno mentre mi trovavo a Buenos Aires in una delle mie prime uscite serali, a casa di amici, si ordinò una pizza. Sì, una pizza gradevole ben farcita, però una sola divisa in 4 persone. La pizza è cara in Argentina. Quello che noi italiani facciamo con naturalezza: uscire e mangiare fuori, a Buenos Aires come in altri posti, è diverso. Attenzione però! Il condividere (compartir) in America Latina ha un valore importante; esempio: mentre noi beviamo il nostro triste caffè personale monouso, loro condividono quotidianamente il loro mate (un tè), con lo stesso bicchiere fatto girare a tutti gli amici che si trovano in quell’occasione. Cultura diversa.

Vi parlo dell’ultima foto che ho postato. Ecco, io sembro un cretino perché non ce la facevo a non ridere. Leandro, il cubano, era troppo serio in foto ed io non riuscivo a trattenermi.

Dunque, mi trovavo a “Casco Viejo”, pieno centro storico di Panama città, alloggiato in una delle mie bettole per viaggiatori cronici. Che caldo, mamma mia! Ad un certo punto arriva 'sto gruppo di persone, dall’aria strana e parlando uno spagnolo smozzicato: cubani. Io immediatamente attacco discorso e mi raccontano della loro storia. Stavano andando a piedi dalla Guyana fino agli Stati Uniti; è come dire da Messina a Pechino. E direte, e vabbè, ‘aivoglia’ a camminare. Ma il miracolo sta nel fatto di aver passato la foresta del Darién. Per capirci, dalla Colombia non puoi andare a Panama con un bus: non esiste la strada; c’è la foresta più pericolosa del mondo dove la bestie fanno il tocco per chi mangiarsi per primo.

Questi cubani, una volta arrivati negli USA poi riescono ad avere il permesso di soggiorno come rifugiati politici; con tutti i risvolti politici che già conoscete. Io non lo so se Leandro ci sia mai arrivato, ahimè ne ho perso le tracce.

Concludendo: sono rinchiuso a casa da tre mesi, ma dalla finestra non vedo né pantere né coccodrilli: solo gatti e piccioni che non mi fanno dormire la notte.


Saluti a tutti



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