Andare in hotel, per un viaggiatore, è forse l’opzione più comoda per chi se lo può permettere. Ecco, se sei in coppia, magari è anche una scelta obbligata per questione di privacy. E per chi viaggia da solo? Peggio se si è risicati coi soldi, come me, però col desiderio esagerato di fare la valigia e andare.
Ebbene ci sono tante possibilità per chi ha un budget ridotto o perché non si vuole finire in qualche triste hotel. Quelle che amo particolarmente sono le piattaforme in rete per dare e ricevere ospitalità, assolutamente in modo gratuito. E voi vi domanderete: c’è veramente gente che ospita sconosciuti a gratis? Ma che è la Caritas? (…)
Sì, esistono diverse comunità in rete, dove le persone scambiano questo simpatico e geniale modo di viaggiare, tra cui anche me e mia mamma, iscritti al sito “Couchsurfing”. Davvero abbiamo avuto esperienze magnifiche ricevendo molti viaggiatori da tutto il mondo. E ovviamente anch’io ho avuto il piacere di essere ospitato in vari paesi.
Bisogna dire, però, che non è solo per una questione economica, perché una persona può anche arrangiarsi andando a dormire in qualche bettola. Alla basa c’è anche il desiderio di condividere l’esperienza con le persone del luogo, autoctone. Non c’è niente di meglio che andare a Tokio ed essere a casa di un giapponese, dormendo a terra con la schiena che ti parte, invece che andare nell’albero per occidentali nei nostri letti gommosi. In questa maniera si ha l’opportunità di entrare a stretto contatto con la cultura locale e, soprattutto, si possono creare delle amicizie eterne.
Se qualcuno ha già il profilo sul sito o vuole farlo, chiedetemi l’amicizia! (Andrea Giannino). Non sarebbe male creare una bella rete qui a Messina, una bella palamitare, puf, splash!
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