Caro amico,
quanto sarei felice di conoscerti; sì proprio a te, a te che stai leggendo. Sapere cosa fai, i tuoi sogni, i tuoi dubbi, dove passi le tue giornate...
Se è vero che siamo tutti costituiti essenzialmente da polvere di stelle, allora io mi voglio impolverare. Sei formato da elementi universali e, conoscendoti, il trascorrere del tempo muta attorno a me. Ecco, quando penso ad alcuni amici incontrati lungo il cammino, mi domando: "Cristo, ma veramente ci siamo visti? Mi sembri vissuto in un sogno, come staccato dalla mia storia".
Succede anche a te?
Quando visito certi villaggi 'diroccati' e scordati da Dio, allora lì quell'amicizia prende un elemento di mistero: "Guarda fin dove mi sono spinto per trovarti".
Capite che valore ha per me viaggiare. È come cercare Dio.
Il giorno della ripartenza, poi, è un momento troppo amaro per sostenerlo continuamente. Infatti non si può vagare in eterno: emotivamente si va giù.
Sapete, a volte, dopo essermi appisolato negli autobus, mi succede di spalancare gli occhi di sobbalzo, e in quei 5 secondi non so dove vado e in che parte del mondo mi trovo. Ci ragiono su osservando le case dal finestrino e poi torno in me.
Adesso sono finalmente a casa. Sono a Messina. E quest'antica e autentica città voglio farla conoscere a qualche viaggiatore curioso, che abbia il desiderio di vedere anche te, che stai leggendo, in quanto parte della stessa comunità. Ti va?
Ciao, a presto.
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